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La validazione di un questionario è la fase preliminare e necessaria di molti progetti di ricerca. Una validazione formale e scientificamente valida è la conditio sine qua non per poter eseguire uno studio accurato, preciso e ben fatto.
La grande diffusione di procedure online di raccolta dati ha reso il questionario uno degli strumenti preferiti di molti ricercatori. Tuttavia, costruire un questionario ex novo senza avere le opportune conoscenze può generare il più grande bias degli studi di ricerca: un buco nell’acqua!
Survey e questionario: facciamo chiarezza
Molto spesso le parole survey e questionario sono utilizzate in modo interscambiabile. Tuttavia, tale utilizzo non è corretto.
Una survey è una delle tipologie possibili di studio in cui si raccolgono dati da un campione di rispondenti per descrivere e spiegare fenomeni. A seconda dello scopo della survey, i dati possono essere riportati in molteplici forme e possono essere classificati in accordo con il design della survey (studio prospettico o retrospettivo) o dalla tipologia dei dati raccolti (nominali, categoriali o continui).
Il questionario viceversa è uno degli strumenti per raccogliere le informazioni. Esso è formato da una serie di domande che mirano a comprendere la percezione/situazione di una popolazione target rispetto al fenomeno di interesse.
Riassumendo, la survey è un’altra metodologia di indagine per gli studi scientifici e rientra nella macroarea della tipologia di studio che si può condurre per capire ed approfondire un fenomeno. Al contrario, il questionario è uno strumento con cui si raccolgono i dati di una survey.
Conoscere questa distinzione ti permette di capire che la survey ha un ruolo fondamentale in molte discipline, come ad esempio determinare la qualità di vita dei pazienti in molte patologie (qualità della vita in ambito oncologico), misurare gli outcome dei clinical trial, valutare gli score psicometria in ambito psichiatrico e psicologico, identificare percezioni e pattern in ambito marketing, e molto altro ancora.
Validazione questionario e analisi statistica
Il questionario è uno degli strumenti statistici più utilizzati per la raccolta dati. L’attuale facilità di implementazione e la possibilità di diffusione ad un ampio pubblico mediante piattaforme online fanno sì che il questionario sia il mezzo preferito da moltissimi ricercatori per raccogliere informazioni sul fenomeno di studio.
Una buona elaborazione statistica è necessaria per utilizzare al meglio la raccolta dati. Un questionario ben strutturato è il preludio per un’analisi statistica a prova di revisori e critiche.
Se il questionario presenta lacune o ambiguità, l’analisi statistica risente inevitabilmente di queste limitazioni: la portata dei risultati e la validità dell’intero strumento sono fortemente compromesse.
Validazione questionario step-by-step
La validazione del questionario è uno dei momenti chiave dello sviluppo degli studi di ricerca. Al pari del protocollo di ricerca, per il quale si richiede un approccio formale e rigoroso, il questionario deve essere messo alla prova del fuoco prima di poter divenire uno strumento capace di generare informazioni utili. Questo percorso obbligato che sto per presentarsi serve per far sì che il tuo questionario ex novo sia valido, robusto e comprensibile.
Step 1: Identificazione obiettivo e creazione item
Il primo passo della costruzione del questionario è identificare l’obiettivo del questionario riportandolo al dominio di indagine. Dopo aver accertato l’assenza di questionari disponibili per il tuo scopo e dunque la necessità di un nuovo strumento, il passo successivo è definire i concetti principali di indagine e dunque predisporre gli item. La validazione del questionario richiede che lo strumento abbia uno scopo ben identificato e sia fondato sulla letteratura di riferimento.
Gli item vanno modulati in base all’obiettivo principale, a quelli secondari e ai specifici sottodomini, assegnando una sorta di classificazione di importanza alle varie dimensioni di indagine. Mi spiego meglio. Un questionario è una sorta di contenitore di domande con finalità specifiche di indagine. Tali finalità possono essere indirizzata a risolvere un solo obiettivo principale di ricerca oppure ad indagare più obiettivi specifici.
Questo significa che la costruzione degli items deve riflettere, seppure senza farsi notare, quello che la struttura teorica che è posta quale base dello studio.
Struttura degli item
Gli item possono essere strutturati in forma di domanda chiusa o aperta. Per il processo di validazione è importantissimo definire la tipologia di risposta degli item, in quanto ciò permette di determinare la tempistica di risposta e la facilità di utilizzo specialmente se il questionario è auto-somministrato.
Gli item a risposta chiusa sono quelli maggiormente utilizzati (risposte multiple, scala Likert, vero/falso, …). Le risposte chiuse sono adatte per poter svolgere analisi di tipo quantitativo. Ad esempio la scala Likert permette di indicare il grado di accordo/disaccordo su un determinato argomento oppure di conoscere la frequenza di un determinato evento.
Il principale svantaggio delle risposte chiuse è dato dall’impossibilità per il rispondente di aggiungere informazioni alla propria risposta e di dare chiarimenti.
Al contrario, le domande a risposta aperta permettono al rispondente di poter elaborare la risposta e di esprimere informazioni dettagliate. Lo svantaggio di questa tipologia di domande è dato dalla difficoltà di codificare le risposte e di eseguire sintesi. Molto poco adatte alle analisi statistiche.
Sviluppo degli item
Gli item creati devono essere semplici, corti e scritti in un linguaggio familiare per il target dei rispondenti. Di seguito riporto una linea guida delle caratteristiche principali che un buon item deve possedere affinché il questionario superi il processo di validazione.
Semplicità e Concisione |
Richiesta di una informazione per item |
No uso di frasi negative |
Certezza che il rispondente possiede la conoscenza adeguata per rispondere |
Evitare inutili dettagli |
Non richiedere informazioni sensibili in modo diretto |
Minimizzare i bias |
Evitare banalità o ovvietà |
No domande con più interpretazioni |
Ultimo consiglio, fuori dalle linee guida: ricorda che si tratta di un questionario e non di un interrogatorio. Quindi chiedi tutto ciò che ti serve, ma usando un tono delicato e gentile.
Lunghezza del questionario
Non esiste una regola standard circa la lunghezza del questionario. Il questionario deve contenere sufficienti item per comprendere l’intero costrutto, ma non deve far sì che i rispondenti si stanchino.
Dunque deve essere parsimonioso nella struttura e al contempo adeguato per minimizzare l’errore. Più un questionario è semplice ed essenziale, maggiore sarà la riuscita.
Step 2: Test pilota per la validazione
Dopo la prima fase di impostazione, si mette alla “prova del fuoco” il lavoro. Tecnicamente si chiama test pilota e serve per capire se ciò che è stato costruito è valido o meno. Il primo passo di questo secondo step è quello di far visionare gli item da parte di un gruppo di esperti di questionario. Questo permette di rivedere in modo accurato quanto fatto, di controllare che non vi siano problemi sugli item, ossia non ci siano errori di forma, di comprensione e di grammatica.
Successivamente si passa alla somministrazione del questionario ad un piccolo campione di rispondenti che appartengono alla popolazione target. In questa fase colui che sviluppa il questionario ha l’opportunità di far “provare” lo strumento a più soggetti. I rispondenti del test pilota possono dare suggerimenti su possibili migliorie e possono segnalare eventuali item poco chiari, ambigui o confusi.
Inoltre questo test pilota aiuta a capire la concreta fattibilità del questionario, la facilità di risposta per tutti e di identificare possibili effetti pavimento o soffitto (floor o ceiling effects). Questi effetti sono visibili quando si utilizzano score e consistono in una marcata tendenza dei rispondenti di posizionarsi per un certo item sempre nella parte bassa (effetto pavimento) o nella parte alta dello score (effetto soffitto).
Step 3: Prepararsi all’invio
Dopo aver passato il test pilota, il questionario è pronto all’invio. Ultime raccomandazioni da seguire. Ricontrollate sempre il testo e il layout finale. Inserite sempre una domanda in cui richiedete l’autorizzazione al trattamento dei dati.
Preparate una breve introduzione del questionario, spiegando la finalità dello studio e presentando chi è il responsabile dei dati raccolti, aggiungendo indirizzo mail ed ogni recapito necessario. Predisponente tutte le misure di salvaguardia dei dati.
Conclusione
Il questionario di nuova ideazione è adesso pronto per l’invio. Il processo di creazione è molto semplice e se ben articolato e curato nei particolari, può dare origine ad un lavoro ben fatto. L’approssimazione e l’inesperienza possono far generare errori non facilmente colmabili in fase di elaborazione statistica. Se sei insicuro sul questionario che stai creando, meglio chiedere il parere di un esperto. Ti aiuterà a far bene il tuo studio, senza perdere tempo e senza ingenerare nei rispondenti l’idea di approssimazione. Questa infatti potrebbe far sì che chi risponde abbandoni il questionario o dia risposte non veritiere, invalidando così tutto il tuo lavoro!
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